Presentazione del libro Inti-Illimani. Storia e Mito
Presentazione del libro
INTI ILLIMANI. STORIA E MITO
Ricordi di un muralista cileno
BIBLIOTECA CIVICA
via Museo 47
Sabato 25 settembre ore 11
Oltre alla presenza dei due autori
EDUARDO MONO CARRASCO e FRANCESCO COMINA
sono previsti interventi di
MATTHIAS ABRAM, esperto di cooperazione internazionale, da quarant'anni in viaggio fra America Latina ed Europa. Quando Allende vinse le elezioni in Cile nel 1970 era presente come oservatore internazionale sulle elezioni. Partecipò al discorso di Allende e conobbe la realtà musicale di quelli anni in Cile.
LIONELLO BERTOLDI, presiente della sezione Anpi di Bolzano. Fu fra gli organizzatori dei pullman che da Bolzano partirono per l'Arena di Verona il 6 setembre del 1974 in occasione dello storico concerto degli Inti Illimani per il primo anniversario del Golpe di Pinochet
Sarà presente anche il sindaco di Bolzano LUIGI SPAGNOLLI.
Con il golpe militare del settembre 1973, che mette fine al governo e alla vita di Salvador Allende, il Cile imbocca la strada terribile della dittatura. E per migliaia di democratici cileni comincia la strada obbligata e dolorosa dell'esilio.
Tra questi esuli cileni, i più famosi diventano i componenti del gruppo musicale degli Inti Illimani, che portano in Europa e in Italia la sonorità, la magia e la malinconia della musica andina, insieme al messaggio della loro resistenza irriducibile al fascismo e all'autoritarismo, della loro instancabile lotta per la democrazia e per i diritti umani.
Uno che li conosce bene, anzi benissimo - Eduardo Mono Carrasco, un altro esule - racconta in questo libro per la prima volta la lunga avventura degli Inti Illimani, visti da vicino. Carrasco è infatti l'artista di murales che illustra i concerti degli "Inti Illimani Histórico" con le sue opere realizzate in diretta, create mentre loro suonano e cantano.
Come quando, il 6 settembre 1975, due anni dopo il colpo di Stato a Santiago, insieme a Pilar, Cucho e Fernando, componenti della "Brigada Muralista Pablo Neruda", Carrasco realizzò il suo murale nell'imponente scenario dell'Arena di Verona: "Le bandiere cilene apparivano ovunque, gruppi di persone arrivate dai luoghi più lontani gridavano e cantavano El pueblo unido jamàs será vencido, altri applaudivano e cantavano canzoni di libertà e della resistenza italiana. Poi, nel buio dell'Arena, una luce, una sola luce, illumina Joan, la vedova di Victor Jara. Il poeta cantautore, l'undici settembre del 1973, era stato catturato e rinchiuso nello stadio Chile di Santiago. Rinchiuso e poi ucciso non prima di avergli tagliato le mani (mani con cui suonava la chitarra), in segno di spregio".
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