Una Magnolia, come opera d'arte, al Museion
La magnolia davanti al Museion
Una magnolia sul cui tronco sono incisi i riferimenti delle stragi che hanno insanguinato l'Italia fra il 1965 e il 1981. E' un' opera delle artiste "goldiechiari" collocata dal Comune di Bolzano sul prati davanti a Museion. Nel corso di una conferenza stampa sul posto il sindaco del capoluogo Luigi Spagnolli e la direttrice del Museion Letizia Ragaglia hanno illustrato il significato di questa iniziativa nata grazie ad una proficua collaborazione tra i due enti, con la partecipazione della Provincia che ha messo a disposizione l'area sul Lungo Talvera degli Alpini.
Il lavoro, intitolato "Genealogia di Damnatio Memoriae, 2009" nasce dalla committenza del Padiglione di Murcia (Spagna), in cui è stata esposta per la 53esima Biennale di Venezia all'interno della mostra "The Fear Society" curata da Jota Castro.
L'opera è rimasta esposta da gennaio nella casa atelier di Museion ed ora ha trovato la sua definitiva collocazione e dimora davanti al complesso museale.
Letizia Ragaglia ha così spiegato che "Il lavoro di "goldiechiari" tematizza spesso in modo critico e provocatorio questioni politiche di forte attualità. L'installazione "Genealogia di damnatio memoriae" fa parte di un ciclo che si concentra sulla rilettura di alcuni fatti recenti della storia politica italiana. Il titolo si riferisce ad una pratica in uso nell'antica Roma, la damnatio memoriae, che consisteva nel punire il condannato eliminando tutte le memorie e i ricordi che lo riguardavano. I riferimenti alle stragi incisi sul tronco della magnolia si susseguono in una sequenza potenzialmente infinita di eventi e relazioni che richiamano alla responsabilità dello Stato nella strategia della tensione e al ruolo dell'Italia nella Guerra Fredda. L'albero di goldiechiari diventa quindi la rappresentazione degli eventi tragici che hanno costituito la nostra storia recente, attraverso una cronologia che accomuna le stragi e gli omicidi avvenuti seguendo una linea di sangue comune, fra memoria e rimozione. Date, luoghi, eventi si combinano in modo da tracciare una sorta di genealogia del terrore incisa come una ferita sulla corteccia della magnolia. L'albero geneaolgico realizzato dalle artiste è per definizione in fieri: la pianta può crescere, e altri nomi potrebbero essere aggiunti nel corso degli anni e delle ricerche, portandoci a capire quanto il presente affondi le radici in un passato vicino, ma sul quale non sappiamo abbastanza. Gli alberi possono moltiplicarsi e diventare un bosco della memoria che restituisce in immagine le responsabilità che il potere ha nel determinare non solo la storia di un paese, ma anche quelle dei singoli cittadini. In questo senso le due artiste ribadiscono anche l'importanza del ruolo degli intellettuali nel restituire una rappresentazione critica della realtà".
Il sindaco Spagnolli parlando della particolarità della proposta, ha sottolineato come: "Negli uomini così come sul tronco di una pianta, le ferite e le lacerazioni profonde provocate da un dolore intenso sono destinate con il tempo a rimarginarsi, ma il segno e la memoria, rimarranno impresse per sempre in maniera indelebile"
Ricordiamo che "goldiechiari" sono Sara Goldschmied (1975) ed Eleonora Chiari (1971). Le due artiste hanno partecipato a numerose personali e collettive in Italia e all'estero e collaborato più volte con Museion.
Le incisioni sulla corteccia ricordano le stragi degli anni di piombo
Il sindaco Spagnolli e Letizia Ragaglia
Spagnolli e Ragaglia
Conferenza stampa
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