Friday, March 19, 2010

Apre la mostra "Domenicani a Bolzano". Guarda il video

Comunicato stampa: 19.03.2010 09:32
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Apre la mostra "Domenicani a Bolzano". Guarda il video

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Domenicani a Bolzano: apre la mostra in Galleria Civica

 
Da sabato 20 marzo in Galleria Civica un' esposizione racconta la storia secolare della presenza dei frati predicatori a Bolzano

Galleria Civica di Bolzano, piazza Domenicani 18
dal 20.03.2010 al 20.06.2010
Storia, arte, restauri a cura di Silvia Spada Pintarelli e Helmut Stampfer.
Inaugurazione venerdì 19 marzo ore 18.00. Ingresso libero.


Il 3 marzo 1785 il capitano circondariale Johann Andreas von Franzin comunica al convento dei Domenicani di Bolzano il decreto di soppressione, promulgato dall'imperatore Giuseppe II d'Asburgo.

Termina così la storia secolare della presenza dei frati predicatori a Bolzano - erano giunti in città nel 1272 - e viene disperso un ricchissimo patrimonio d'arte e cultura ma, nello stesso tempo, ha inizio la vicenda 'laica' del complesso che rimane saldamente presente nella vita cittadina, utilizzato come caserma, scuola, ospedale, e ora sede del Conservatorio musicale e della Galleria civica.

Pur gravemente danneggiato dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, pazientemente restaurato a partire dal 1935 fino ai giorni nostri, il complesso rappresenta uno dei monumenti artistici di maggior rilievo della città di Bolzano. Conserva, tra il resto, importanti cicli di affreschi trecenteschi di scuola giottesca e guarientesca, opere di Friedrich Pacher della fine del XV secolo e l'altare marmoreo dei Mercanti con la pala dipinta nel 1655 dal Guercino.

La mostra "Domenicani a Bolzano" si articola in tre diverse sezioni.

La prima sezione, La chiesa e il convento nei secoli, ne ripercorre le vicende con particolare riguardo al periodo successivo alla soppressione del 1785, finora scarsamente conosciuto. Sono esposti documenti storici, tra cui una lettera del 1496 che attesta il particolare interesse dell'imperatore Massimiliano d'Asburgo per il convento, un sigillo della famiglia Botsch, principale committente degli affreschi trecenteschi, vedute di chiesa e convento e il relativo modello appositamente predisposto, piante e progetti delle trasformazioni ottocentesche. L'attività della Fachschule, scuola di artigianato ed industria che ha la sua sede nel convento dal 1901 al 1939, è documentata attraverso gli annuari scolastici, modelli e libri di modelli utilizzati nella didattica, i quaderni degli alunni. Una serie di fotografie illustra le sperimentazioni ortopediche d'avanguardia condotte da Lorenz Böhler sui soldati feriti della Prima guerra mondiale, accolti nei locali dell'ex-convento.
Una ricca documentazione sui restauri conclude la prima parte.

La seconda sezione, Arte e cultura, è un'introduzione alle vicende artistiche che hanno interessato il complesso dei Domenicani nei secoli. Accanto ad affreschi trecenteschi, la cui conoscenza può essere integrata da una visita alla chiesa, l'Uomo del dolore attribuito ad Hans von Judenburg (1425 ca.) rappresenta una delle più tipiche iconografie domenicane, vicine all'uomo e alle sue sofferenze, mentre la bella tavola di Sylvester Müller, con lo Sposalizio mistico di santa Caterina, di un secolo successiva, già risente dell'eleganza del linguaggio rinascimentale. Gli stucchi seicenteschi, rinvenuti durante i lavori di restauro o in occasione degli scavi archeologici, insieme ad un reliquiario e ad un paramento sacerdotale del XVIII secolo, conservati nel Tesoro del duomo di Bolzano, ci possono far intuire la sontuosità dell'arredo barocco della chiesa, ora quasi totalmente perduto.

Per raggiungere la terza sezione della mostra, ospitata nell'ex-Sala capitolare, si passa nel chiostro con gli affreschi dal Trecento al Cinquecento, tra cui spiccano quelli di Friedrich Pacher, del 1496 ca. Nel Capitolo sono esposti reperti provenienti dalle diverse campagne di scavo che hanno interessato l'area conventuale e che testimoniano una frequentazione della zona sin dalla preistoria. Di particolare interesse i corredi funebri, come spade e speroni del XIV secolo, provenienti dalle numerose sepolture presenti, ma anche testimonianze di vita spicciola e quotidiana, quali vasi, frammenti di ceramica, conchiglie dei pellegrini sulla strada per Santiago di Compostela, mattonelle da pavimento, frammenti delle pipe fumate dai soldati…
La sala ospita inoltre un capolavoro assoluto dell'arte dell'Alto Adige: il Crocifisso ligneo doloroso, con ogni probabilità appartenente al primitivo arredo della chiesa, opera sintetica e potente degli inizi del Trecento.

Orari d'apertura:
da martedì a venerdì: 9.00-13.00 15.00-19.00
sabato e domenica: 10.00-18.00
lunedì chiuso

aperto anche: domenica di Pasqua 4 aprile - 25 aprile - primo maggio

Ingresso gratuito
Visite guidate su prenotazione
Ogni sabato pomeriggio:
Ore 15.00 visita guidata in lingua italiana
Ore 16.00 visita guidata in lingua tedesca

Mostra promossa dal Comune di Bolzano-Assessorato alla Cultura, Ricerca, Piano di Sviluppo Strategico, Idee 2015 e organizzata dall' Ufficio Servizi Museali e Storico-Artistici del Comune di Bolzano

Per informazioni:

Ufficio Servizi Museali e Storico-Artistici del Comune di Bolzano
zel. 0471 977855 - 0471 997697
servizi.museali@comune.bolzano.it
Ufficio stampa del Comune di Bolzano
tel. 0471 997528 - fax 0471 997389
ufficio.stampa@comune.bolzano.it

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