Friday, March 11, 2011

Premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi ricevuta in Comune

Comunicato stampa: 11.03.2011 11:55
Rubrica:  [Cultura]  [Varie] 

Premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi ricevuta in Comune

Shirin Ebadi mentre firma il libro degli ospiti illustri del Comune (Apri l'immagine jpg, 1,566 Kilobyte, 2896 per 1944 pixel)

Shirin Ebadi mentre firma il libro degli ospiti illustri del Comune

 
La democrazia - ha detto - è un fiore che ha bisogno di cure giornaliere, altrimenti appassisce

"La democrazia è come un fiore che ha bisogno di cure giornaliere, altrimenti appassisce. Spero che nel vostro Paese il fiore della democrazia rimanga sempre fresco e, con la giusta distribuzione del potere e delle opportunità, possiate rafforzarlo". 
Questa la riflessione lasciata sul libro degli ospiti illustri del Comune di Bolzano da Shirin Ebadi prima iraniana e  prima donna musulmana a verdersi conferito nel 2003, il Premio Nobel per la Pace e ricevuta stamane in municipio dal sindaco Luigi Spagnolli e da alcuni membri della giunta comunale, assessori Gallo e Trincanato.  Ebadi è tornata in Alto Adige (la prima volta nel 2009) e questa sera parteciperà all'Eurac ad un incontro pubblico con la cittadinanza.

Sindaco e assessori si sono detti  onorati, a nome della Città, della visita a Bolzano del Premio Nobel. Ebadì ha parlato di democrazia e di pace, di giustizia e di diritti umani, della condizione della donna e delle prospettive per l'Iran. Ha parlato anche della situazione molto difficile venutasi a creare in Egitto, Tunisia e Libia. 

Shirin  Ebādi,  è un avvocato ed una pacifista iraniana.  Dal 1965 studiò giurisprudenza presso l'università di Tehran e subito dopo la laurea partecipò agli esami per diventare magistrato. Cominciò la sua carriera nella primavera del 1969 proseguendo nel contempo gli studi fino ad ottenere, nel 1971, un dottorato in diritto privato. Dal 1975 al 1979 ricoprì la carica di presidente di una sezione del tribunale di Tehran. Dopo la Rivoluzione Islamica del 1979 fu costretta, come tutte le donne giudice, ad abbandonare la magistratura e solo dopo ampie proteste, le fu riconosciuta la possibilità di collaborazione al tribunale con il ruolo di "esperta di legge". Shirin Ebādi considerò la retrocessione intollerabile e per alcuni anni la sua attività fu limitata alla pubblicazione di numerosi libri e articoli. Solo nel 1992 ottenne l'autorizzazione a operare come avvocato e aprì uno studio proprio. Nel 1994 fu una dei fondatori della "Society for Protecting the Child's Rights" un'associazione non-governativa della quale è tuttora dirigente. Nel 1997 ebbe un ruolo di rilievo nella campagna di sostegno del presidente riformista Mohammad Khatami. Come avvocato è solita occuparsi di casi di liberali e dissidenti entrati in conflitto con il sistema giudiziario iraniano che resta uno dei bastioni dell'ala di governo più conservatrice. Spesso è parte civile in processi contro membri dei servizi segreti iraniani. Ha difeso Parinoush Saniee contro il bando governativo per il bestseller Quello che mi spetta. Nel 2000 fu accusata di disturbo alla quiete pubblica perché diffuse un video contenente la confessione di un militante di un gruppo di fondamentalisti islamici risultato segretamente ingaggiato dall'ala conservatrice del governo per spaventare i riformisti con delle spedizioni violente e intimidatorie e incursioni nelle assemblee e manifestazioni. Il processo si concluse con una condanna all'interdizione e la sospensione dall'attività di avvocato per cinque anni, la condanna fu in seguito ridotta. Ha ricevuto nel 2007 il Premio Internazionale Vittorino Colombo, assegnatole dall'omonima Fondazione. Nel novembre 2009 la polizia di Teheran ha fatto irruzione nel suo appartamento picchiando il marito e sequestrando il premio Nobel per la Pace conferitole nel 2003. All'epoca dei fatti la Ebadi si trovava a Londra  in una sorta di esilio autoimposto per sfuggire ad un mandato d'arresto. (fonte Wikipedia)

(mp)
 
Il premio Nobel con il sindaco (Apri l'immagine jpg, 1,597 Kilobyte, 2896 per 1944 pixel)

Il premio Nobel con il sindaco

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