Tuesday, February 22, 2011

Ricordo di Josef Mayr-Nusser (+ 24 febbraio 1945)

Comunicato stampa: 22.02.2011 14:32
Rubrica:  [Cultura]  [Varie] 

Ricordo di Josef Mayr-Nusser (+ 24 febbraio 1945)

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Locandina Noi non taceremo

 
Sabato 26 febbraio convegno in sala di rappresentanza ore 10 con Franz Josef Mueller presidente onorario Rosa Bianca

Il ricordo di Josef Mayr-Nusser (+ 24 febbraio 1945)
NOI NON TACEREMO
Nonviolenza e Totalitarismo

C'è grande attesa quest'anno per il convegno che il Centro per la Pace di Bolzano promuoverà il 26 febbraio in occasione del ricordo della morte di Josef Mayr-Nusser, il giovane sudtirolese presidente dell'Azione Cattolica che morì di stenti il 24 febbraio del 1945 su un carro bestiame diretto a Dachau. Il 4 ottobre del 1944 Josef, sposato con Hildegard Straub e con un bambino di un anno, Albert, decide - con la sua coscienza di credente che non ammette l'esistenza di un idolo al di sopra del suo Dio - di rifiutare il giuramento a Hitler: "Non maresciallo maggiore, io non giuro a questo Führer". Venne arrestato, processato a Danzica e condannato a morte nel lager di Dachau. Morì durante il viaggio.
Grandi testimoni - come Franz Josef Müller, presidente onorario della Fondazione Rosa Bianca (Weisse Rose Stiftung), che fu nel gruppo dei giovani studenti universitari di Monaco rappresentati simbolicamente da Sophie Scholl e dal fratello Hans (venne lui stesso venne arrestato e condannato) o come il simbolo del pacifismo tedesco, la nonviolenta Hildegard Goss-Mayr, che insieme al marito Jean ebbe un ruolo fondamentale per la soluzione di alcuni casi di conflitto in contesti di guerra, o come Piero Stefani, uno dei massimi studiosi italiani di ebraismo - cercheranno di approfondire il tema della resistenza nonviolenta al totalitarismo cercando di attualizzarne il messaggio in vista delle sfide che il movimento per la pace si trova ad affrontare anche oggi.

Sabato 26 febbraio ore 10
Sala di Rappresentanza del Comune di Bolzano

Nel pomeriggio si andrà a Stella di Renon a commemorare Josef Mayr-Nusser nella chiesa che conserva le sue spoglie.

Verrà garantita la traduzione simultanea dal tedesco all'italiano

FRANZ JOSEF MŪLLER - Classe 1924, è oggi presidente onorario della Fondazione Rosa Bianca di Monaco. Tra il 1942 e il 1943 fece parte della «Weisse Rose», il movimento clandestino di resistenza al nazismo che produsse una serie di 6 volantini che incitavano la popolazione a non aderire all'idelogia di Hitler. I membri più famosi della Rosa Bianca furono i fratelli Sophie e Hans Scholl, ghigliottinati nel 1943 rispettivamente a 21 e 24 anni d'età. Giovanissimo all'epoca dei fatti, Müller aveva un ruolo di supporto ma partecipò attivamente anche alla distribuzione del quinto volantino del gruppo. Venne processato e condannato a 5 anni di carcere; nel 1945 fu liberato dagli alleati. Da allora gira l'Europa per raccontare la sua esperienza e ricordare che, a causa del nazismo, morirono anche 100.000 tedeschi che in un modo o nell'altro non erano d'accordo con il regime.

HILDEGARD GOSS-MAYR - Una delle grandi testimoni del pacifismo tedesco. Insieme al marito Jean Goss, combattente nella seconda guerra mondiale (riceve varie medaglie) ha contribuito a fondare e animare il MIR (Movimento inernazionale per la Riconciliazione). Hildegard rinuncia ad una brillante carriera universitaria per dedicarsi a tempo pieno alla lotta nonviolenta per la giustizia e la pace. Jean e Hildegard girano il mondo creando e animando gruppi di azione liberatrice nonviolenta. Hanno dato un contributo essenziale alla lotta nonviolenta delle Filippine per la caduta del dittatore Marcos.

USCHI TEISSL MEDERER - Assistente pastorale, attiva nel gruppo di Pax Christi austriaco che ha lavorato per la beatificazione di Franz Jägerstätter, il contadino di Linz che si oppose a Hitler. Venne processato e condannato a morte.

PIERO STEFANI - Insegnante, scrittore, autore di numerosi volumi dedicati all'ebraismo, al dialogo fra cristianesimno ed ebraismo, alla pace, all'intercultura. E' stato direttore scientifico della Fondazione del Museo nazionale dell'ebraismo e della Shoà.

Coordinano Leopold Steurer, storico altoatesino e Francesco Comina, coordinatore del Centro per la Pace del Comune di Bolzano

 

(mp)
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