Thursday, July 7, 2011

Fasce deboli: le risposte della Città di Bolzano

Comunicato stampa: 07.07.2011 11:50
Rubrica:  [Famiglia e sociale]  [Varie] 

Fasce deboli: le risposte della Città di Bolzano

La conferenza stampa in municipio (Apri l'immagine jpg, 444 Kilobyte, 2831 per 1408 pixel)

La conferenza stampa in municipio

 
Tante e di qualità le strutture ed i servizi sul territorio per le persone in difficoltà. Funziona la collaborazione tra operatori pubblici e privato sociale

Stamane il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli e l'assessore comunale alle Politiche Sociali Mauro Randi hanno convocato una conferenza stampa in municipio per illustrare i servizi attivi sul territorio destinati alle persone in difficoltà che rientrano nelle cosiddette "fasce deboli". Mentre periodicamente si ripropongono dibattiti (se non addirittura polemiche) sulla presenza di questuanti in città, gli amministratori comunali con i responsabili di settore dell'Azienda Servzi Sociali ed i rappresentanti delle varie associazioni del privato sociale e di volontariato impegnati in questo ambito, hanno fornito elementi di riscontro per dimostrare, dati alla mano, che a Bolzano di certo non mancano le attività ed i servizi per i cosiddetti "emarginati".

Il sindaco Spagnolli, in particolare dopo aver ricordato che "non possono essere le ordinanze la soluzione", ha sottolineato come vi sia "la necessità di un approccio di tipo sociale ai problemi delle fasce deboli".  Per il primo cittadino "bisogna agire secondo le regole attivando una fitta rete di rapporti di collaborazione tra le varie strutture presenti e che operano sul campo, ed è quello che abbiamo fatto e continuiamo a fare quotidianamente".

E' grazie alla sinergia tra pubblico e privato sociale, anche secondo l'assessore Mauro Randi, che si rende possibile intervenire per offrire assistenza e soprattutto opportunità di attivazione di percorsi di reinserimento. "Bolzano non è una città insensibile, tutt'altro - ha detto - ed anche le persone in difficoltà fanno parte della nostra comunità e quindi vanno aiutate, nei modi e nelle forme possibili. Stamane abbiamo voluto coinvolgere qui il terzo settore per evitare che si alimentino, anche rispetto alla presenza di mendicanti in città,  allarmismi che non hanno alcun senso. Gli operatori ci dicono che si tratta di una situazione minima, che comunque viene supportata dai servizi e quindi possiamo dire alla nostra cittadinanza, di stare assolutamente tranquilla. Non siamo invasi da orde barbariche e se qualche mendicante chiede in maniera un pò troppo insistente qualcosa, ci impegnamo a prestare l'attenzione necessaria".

"Il nostro obiettivo con tutte le persone che si rivolgono ai nostri servzi - hanno detto il sindaco e l'assessore Randi- è di costruire un progetto condiviso, non si tratta di entita x, ma di persone, poi, rispetto a chi si accontenta solo di un pasto, siamo difronte a situazioni anche di carattere psicologico che hanno necessità di un supporto diverso da quello che noi possiamo dare, ma stiamo parlando di casi davvero molto limitati".

Nelle parole dei molti operatori di ASSB e associazioni impegnate sul campo ed intervenuti stamane in conferenza stampa, un quadro complessivo delle domande di aiuto e assistenza delle persone in difficoltà e le risposte che Bolzano offre. Oltre a Comune e Azienda Servizi Sociali, Caritas, S.Vincenzo de Paoli, Volontarius, Odar, e poi Croce Rossa, parrocchie, associazioni; un lungo elenco di soggetti impegnati nel fornire in primis ascolto e quindi un posto letto o un pasto caldo, distribuzione di vestiario o assitenza a donne che hanno subito violenza, aiuto ai richiedenti asilo ecc. Tutti impegnati per riuscire a coinvolgere le persone in difficoltà per quanto possibile in un  percorso di reinserimento sociale (vedi elenco servizi e strutture su file allegato).

Interessanti anche i dati forniti dalla tenente della Polizia Municipale Nives Fedel che testimoniamo, anche rispetto ai questuanti come i numeri siano piuttosto contenuti e non allarmistici (non più di una ventina al giorno, soprattutto in centro, ma non solo, di provenienza est europea, nord e centro africana). Da gennaio ad oggi, una sessantina gli accertamenti su insediamenti abusivi (baracche, veccchi edifici abbandonati, ecc.), una cinquantina i veicoli dormitorio.
 

(mp)

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Senza fissa dimora nel parco della stazione (Apri l'immagine jpg, 530 Kilobyte, 1722 per 1686 pixel)

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