Cosa significa oggi il giorno della memoria?
Qual è il suo valore nel presente e nel futuro? Cosa rappresenta questa data per i singoli e per la società? Sono domande alle quali è complesso rispondere, ma che dobbiamo porci. Certo è, che il 27 gennaio non deve diventare il giorno dei morti, ma il giorno dei vivi. Vivi che non si fermano solo a celebrare. Vivi che s'impegnano a riflettere sulle conseguenze che provocano le ideologie quando diventano azioni pubbliche. Vivi che s'impegnano ogni giorno a tenere desta la memoria di eventi barbari, che forse sarebbe più naturale o semplice dimenticare o nascondere. Vivi che vogliono conoscere e approfondire. Vivi che hanno un comune disegno di pace tra i popoli della terra.
Ricordare il passato è un impegno civile, significa strapparlo all'oblio e tenerlo sempre presente come monito per il futuro, affinché gli errori commessi non si debbano ripetere, affinché lo "straniero", il diverso, l'altro, non debba mai più essere odiato, affinché l'ignoranza ed il pregiudizio non conducano all'intolleranza e all'odio. Non dobbiamo sottrarci alla conoscenza, perché come disse Primo Levi "se capire non è possibile, conoscere è necessario". Non dobbiamo stancarci di ripetere, soprattutto ai giovani, che tutti gli esseri umani sono uguali e che tutti hanno diritto al rispetto, alla dignità e alla libertà.
Il Comune di Bolzano, attraverso il suo Archivio Storico, ha creato in più di quindici anni di vita una conoscenza diffusa sul tema della memoria, che ha risvegliato l'interesse storico e civile locale, mettendola con costanza e competenza a disposizione di tutti. Questo è l'impegno e la responsabilità che le Istituzioni devono assumersi, con coraggio e tenacia, perché la memoria è necessaria ai vivi per stare dalla parte giusta.
Patrizia Trincanato
Assessora alla Cultura e alla Convivenza
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