Bolzano ricorda Loris Musy
Stamane, alla presenza del sindaco Luigi Spagnolli e delle massime autorità civili e e militari, nella prestigiosa Sala Consiliare del Muncipio di Bolzano si è tenuta la cerimonia ufficiale d'intitolazione di una via del capoluogo a Loris Musy, capitano dei Carabinieri deportato nel Lager di Bolzano. Alla cerimonia hanno partecipato anche i familiari di Musy ,in particolare i figli Alfredo e Dario che alcuni anni fa donarono alla Città di Bolzano - Archivio Storico, documenti originali conservati dal padre relativi al periodo della deportazione (ottobre 1943-aprile 1944) che costituiscono ora il Fondo Musy.
Il sindaco Luigi Spagnolli nel suo intervento ha espresso il riconoscimento della Città di Bolzano, ad un uomo, Loris Musy, che "s'impegnò attivamente e senza paura, durante la permanenza nel Lager di via Resia in qualità di deportato politico, per aiutare anche in virtù di capoblocco, tutti gli altri internati".
" Un grande esempio di altruismo, coraggio e solidarietà" come ha sottolineato nel suo intervento anche il Generale Luigi Nardini, comandante della Legione Carabinieri Trentino Alto Adige.
I figli Dario e Alfredo Musy hanno a loro volta ringraziato il Comune di Bolzano per tutto quello che è stato fatto per ricordare e onorare la figura del padre Loris. Hanno anche consegnato a Carla Giacomozzi un' onoreficenza originale del padre, che andrà ora ad arricchire il Fondo Musy. Alcuni documenti sono stati presentati anche nel corso della cerimonia in Municipio.
Al termine del ricordo in municipio, le autorità ed i famigliari di Loris Musy hanno raggiunto Bolzano Sud dove una via (oltre via Einstein verso via Aeroporto) porta ora il nome del valoroso capitano dei Carabinieri. Sono stati il sindaco Spagnolli ed il Gen. Nardini a scoprire il relativo cartello stradale. Da segnalare che i famigliari di Loris Musy hanno poi visitato per la prima volta, ciò che resta del Lager di via Resia, ovvero il muro.
Loris Musy nasce a Gragnano (Napoli) il 30.07.1912. Terminati gli studi in legge all'Università di Napoli, intraprende la professione di avvocato, lavorando anche per un istituto di credito della città .Nel 1941 viene richiamato alle armi ed inviato a Feltre a dirigere la tenenza dei Carabinieri. Durante il secondo conflitto mondiale combatte in Yugoslavia e poi rientra a Feltre. Mantiene la reggenza anche dopo i fatti dell'8 settembre 1943 e dopo la costituzione della Operationszone Alpenvorland, poiché l'Arma dei Carabinieri continua a svolgere servizio di ordine pubblico. Si trova ad occupare un ruolo difficile, di cui si serve spesso per aiutare i suoi concittadini; a motivo di questo suo impegno viene arrestato a Feltre il 3 ottobre 1944. Condivide la sorte dell'arresto e della deportazione nel Lager di Bolzano con altri 113 feltrini. Nel Lager di Bolzano svolge le funzioni di capoblocco. Viene liberato il 30 aprile 1945.
Il Fondo Musy è composto da documenti in parte riferiti al periodo della deportazione di Loris Musy nel Lager di Bolzano (lettere ufficiali e clandestine, triangolo di deportato politico e numero di matricola, fascia di capoblocco), in parte riferiti al dopoguerra (corrispondenza con ex deportati feltrini).
Il Fondo Musy presso l'Archivio Storico si compone di documenti originali del periodo di permanenza di Dario Musy nel Lager di via Resia (autunno '44 - primavera '45) donati alla Città di Bolzano
No comments:
Post a Comment