Apre Frauenbewegung ‘70. Frammenti di storia del movimento femminista in Alto Adige/Südtirol
Frauenbewegung '70. Frammenti di storia del movimento femminista in Alto Adige/Südtirol
Galleria Civica di Bolzano, piazza Domenicani 18
Mostra
dal 14.10.2011 al 19.11.2011
Inaugurazione: giovedì 13 ottobre 2011, ore 19.00
Orario di apertura:
Lu - Sa 10.00 - 12.30 e 15.00 - 18.30
Su richiesta vengono organizzate guide in lingua italiana e tedesca.
Prenotazioni ed informazioni presso l'Archivio storico delle donne Bolzano,
tel. 0471 326 905 (09.00 - 12.00) o info@frauenarchiv.bz.it
Attraverso questa mostra si rende visibile una parte importante della storia contemporanea dell'Alto Adige: gli anni in cui le donne sono scese in piazza, hanno preteso e ottenuto ascolto, sono uscite dal "loro ruolo" e si sono conquistate spazi di azione politica.
Attraverso manifesti, volantini, testi e foto di quegli anni si intende aprire una finestra sulla complessità e vivacità del movimento delle donne in Sudtirolo, sui temi di cui le donne si sono occupate e sulle richieste che hanno avanzato.
Si tratta anche di un'occasione per riflettere su ciò che nel frattempo è cambiato, su ciò che è stato raggiunto e sulla nostra contemporaneità.
I materiali della mostra fanno riferimento a tematiche al centro del dibattito del movimento femminista in quegli anni come contraccezione e sessualità, aborto, violenza contro le donne, modalità di organizzazione delle donne e pari opportunità.
I materiali d'archivio vengono presentati in mostra con l'ausilio di vari supporti e attraverso alcune installazioni video e sonore create in collaborazione con l'associazione Lungomare.
E' stata infine redatta una cronologia che presenta il movimento delle donne mettendo a confronto il contesto locale con quello nazionale e internazionale.
All'inaugurazione di giovedì 13 ottobre 2011 (ore 19.00) intervengono:
Karin Dalla Torre
Patrizia Trincanato
Ulrike Oberhammer
Rappresentante della Fondazione della Cassa di Risparmio
Introduzione:
Lidia Menapace
Martha Verdorfer e Alessandra Spada (Frauenarchiv/Archivo delle donne).
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